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localizzare i giochi da tavolo

La localizzazione dei giochi da tavolo

Quello dei giochi da tavolo è un mercato che negli ultimi anni ha conosciuto una fortissima espansione, sia per quanto riguarda la produzione nazionale, sia per quanto riguarda quella estera. In Italia esistono diversi editori e distributori che, oltre a ideare e a sviluppare giochi propri, ci permettono di mettere le mani su ottimi titoli stranieri, traducendoli e localizzandoli per renderli giocabili anche da chi non ha dimestichezza con le lingue.

Le tipologie del gioco da tavolo moderno sono molte e molto diverse fra loro: si va dai cosiddetti “german”, i “piazzamenti lavoratori” nei quali contano più le meccaniche di gioco che l’ambientazione, agli “american”, dove invece l’ambientazione la fa da padrone. “In entrambi i casi” – come ci spiega Riccardo Rodolfi, responsabile dell’import e della localizzazione per Cranio Creations – “la traduzione – o meglio, la localizzazione – inizia prima di tutto testando il prodotto con attenzione, in modo che editor e traduttore/i prendano familiarità con il gioco.” Sì, perché per fortuna, a differenza dei colleghi che localizzano videogiochi, il traduttore di giochi da tavolo riceve praticamente sempre la copia fisica del gioco da localizzare (a volte è un prototipo), e questo perché, sempre in base a quanto ci ha raccontato Riccardo, “il mondo del gioco da tavolo è ancora guidato da procedure e modalità abbastanza artigianali: al netto dei calcoli e delle procedure inserite nei giochi, tutto il materiale di gioco è fisico, tangibile, facilmente editabile con gli strumenti di videoscrittura e editing grafico.”

Dopo il primo approccio con il gioco, la localizzazione procede secondo le seguenti fasi:

  • Traduzione dei componenti (carte, tessere, tabellone, player aid e via dicendo);
  • Traduzione del regolamento, alla luce del quale potrebbe essere necessario apportare alcune modifiche alla traduzione dei componenti, che ovviamente non è ancora definitiva; Riccardo spiega che questa è la parte più complessa dell’intero procedimento, perché “dobbiamo dare grande importanza alla facilità di fruizione del regolamento, usando termini specifici ‘generici’ (tessera, segnalino, pedina, carta, turno, round) quanto più chiari possibile, senza snaturare il lavoro originale degli autori;
  • A traduzione ultimata, la palla passa ai revisori, i quali verificano che non ci siano errori o bug derivati dalla traduzione, e che quest’ultima funzioni dal punto di vista lessico/grammaticale, oltre che stilistico. Nel caso in cui ci fosse qualche problema, il revisore può decidere di intervenire direttamente o di rimandare il lavoro al traduttore chiedendogli di apportare le modifiche richieste. Questa fase va avanti finché il revisore è soddisfatto, dopodiché la traduzione finita viene inviata al produttore, che a sua volta rimanda i proof di stampa per un ultimo controllo e, se tutto va bene anche dal punto di vista grafico, il gioco può andare in stampa.

Come in molti altri ambiti della traduzione, anche in quella dei giochi da tavolo i traduttori utilizzano glossari forniti dal cliente e inoltre, per ogni gioco, lavorano in coppia con l’editor per compilare una lista di termini specifici del gioco in questione. A volte si tratta di pochi termini, magari anche semplici da tradurre, altre volte invece la lista si allunga fino a includere centinaia di termini e richiedere settimane di preparazione. In questo senso, Riccardo cita il caso di U-Boot, “gioco che simula la gestione di un sottomarino tedesco della seconda guerra mondiale: prima di iniziare la traduzione dei due regolamenti, il traduttore ha eseguito una ricerca certosina di termini nautici e bellici, alcuni dei quali veramente complessi da trovare e rendere in italiano.”

Se vi state chiedendo quali siano le tempistiche a disposizione per localizzare un gioco da tavolo, sappiate che si va da un mese per prodotti già pronti per la stampa a quattro-cinque mesi per progetti complessi, magari ancora in fase di lavorazione da parte del partner internazionale. L’urgenza, però, incombe minacciosa su ogni settore della traduzione e quindi, ça va sans dire, “non sono mancate e non mancano, ovviamente, situazioni estreme, nelle quali ci siamo trovati a dover tradurre da zero in un paio di settimane.”

Se volete approfondire l’argomento, cosa che per motivi di spazio non possiamo fare in questa sede, vi lasciamo il link a due video in cui sempre Riccardo, insieme alla mitica Miss Meeple, parla proprio della traduzione e della localizzazione dei giochi da tavolo. Video 1 / Video 2

 

Ringraziamo Miss Meeple per averci messo in contatto con Riccardo Rodolfi, che ha accettato con entusiasmo di rispondere alle nostre domande per permetterci di scrivere questo articolo. Ringraziamo anche Cranio Creations, editore e distributore italiano di giochi da tavolo.