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Segmenti pretradotti, errori e responsabilità professionale

Copritevi bene perché la rubrica #traduzioneacolazione di @wip_traduzioni ci porterà in Russia, o meglio da @sovietniko, un angolo di Russia a Torino in onore dell’ospite di oggi, @lucalovisolo.ch. Se non lo conoscete, visitate il suo sito e scoprirete il suo interessante lavoro di ricerca in tema di diritto internazionale con focus su Europa dell’est, Mitteleuropa e Russia. Interessante, ma la traduzione? Grazie alla sua esperienza trentennale come traduttore, offre ai professionisti formazione in campo giuridico-legale e informazioni su diritti, doveri e responsabilità del traduttore.
In uno dei suoi articoli ci parla di “Come tutelarsi di fronte all’uso crescente di sistemi che scavalcano l’intervento del traduttore, ma non la sua responsabilità professionale”. In altre parole: come ci si deve comportare di fronte agli errori nei segmenti pretradotti forniti dai clienti?
Ormai i traduttori ricevono progetti con allegate memorie contenenti traduzioni precedenti dalle quali estrapolare con i CAT segmenti pretradotti. Ma cosa succede se questi segmenti sono di scarsa qualità? Lovisolo consiglia di concordare prima con il cliente il da farsi in questi casi perché le conseguenze legali sono molto importanti. Quando si importa un segmento pretradotto se ne diventa responsabili, quindi bisogna essere certi della qualità. Se è il cliente a richiedere esplicitamente di non intervenire, è bene che lo metta per iscritto, viceversa è consigliabile esigere che la tariffa preveda il tempo necessario alla revisione anche dei segmenti con match al 100%.
Infine Lovisolo pone l’accento sui rischi del completamento automatico dei CAT. È una tentazione a cui si può cedere per aumentare la produttività, ma che, se non si rilegge attentamente il testo, ci espone al rischio di consegnare un lavoro su cui non abbiamo esercitato il dovuto controllo e di cui però la paternità giuridica è nostra. Vi invito a leggere anche gli altri articoli di Lovisolo. Spesso si è così presi dalle scadenze, che non ci si informa a sufficienza. Sarebbe invece opportuno farlo per evitare di accettare condizioni e compromessi potenzialmente rischiosi.

 

Grazie a Ilenia Gradinello, che ha scritto per noi questo articolo.