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Traduzioni che hanno influenzato il mondo occidentale

Per la rubrica #traduzioneacolazione di @wip_traduzioni oggi ho scelto un libro che risponde al quesito con cui vi ho lasciati l’ultima volta: “quale testo, con le sue traduzioni, ha influenzato per secoli l’intero mondo occidentale?

La Bibbia, nata in ebraico e aramaico, è forse il testo più tradotto al mondo. La storia delle sue traduzioni non si può certo riassumere in un post senza superare il limite consentito di caratteri e tedio. Citerò quindi un esempio per tutti.

La Vulgata, realizzata alla fine del IV secolo da San Gerolamo, che per questo divenne santo protettore dei traduttori. (Allego fumetto. San G. so che capirai, sei uno di noi). San Gerolamo tradusse la Bibbia dal greco e dall’ebraico in latino, adottando una tecnica che lui stesso definisce “ad sensum”, cioè non traducendo letteralmente, ma rendendo il senso. Trattandosi di testi sacri, dove la Parola va scritta con la maiuscola, fu un rivoluzionario ed ebbe ragione perché la diffusione di questa versione fu straordinaria e avvicinò le scritture al popolo.

Passiamo ora alla versione di Erri De Luca che, non senza attirarsi critiche, ha deciso di tradurre l’Esodo direttamente dall’ebraico. Nelle note, redatte con piglio più da scrittore che da traduttore, leggiamo:”…il pegno che questo libro chiede al lettore è di immedesimarsi nella lingua che lo ha espresso, per stare nella sua corrente migratoria. Bisogna calzare sandali ebraici abituando a essi il piede italiano”. Il suo obiettivo è chiaro: “procurare nostalgia dell’originale”, ricalcandolo anche nella struttura sintattica e chiedendo al lettore di sforzarsi di comprenderlo.

Chiaramente gli esempi citati sono altissimi, ma anche il traduttore che tratta temi ben più terreni si trova spesso combattuto tra il patto di fiducia con l’originale e quello con il lettore, sapendo in partenza che un po’ li tradirà entrambi. Il suo lavoro è quindi imperfetto per natura, ma non per questo privo di valore. Un buon traduttore riconosce il peso di ogni parola che sceglie e si assume la responsabilità per quelle scartate, il tutto restando il più possibile nell’ombra, un po’ come Batman.